Nuovi sofferenze perché, evidentemente, quelle patite fino ad oggi non bastano.
Israele intende spostare 1,4 milioni di palestinesi sfollati da Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in “enclavi umanitarie” prima del pianificato attacco militare alla città, ha detto spiegato il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari.
L’offensiva di Rafah è “qualcosa che dobbiamo fare”, ma i tempi dell’assalto dipendono dalle “condizioni che lo consentiranno”, ha precisato l’ufficiale israeliano.
Più della metà della popolazione di Gaza si è rifugiata a Rafah, al confine con l’Egitto, dopo essere fuggita dal nord e dal centro dell’enclave palestinese.
“Quali sono le condizioni? Dobbiamo assicurarci che 1,4 milioni di persone si spostino nelle enclavi umanitarie che creeremo con la comunità internazionale. Forniranno loro alloggi temporanei, cibo, acqua e ospedali da campo”, ha affermato Hagari.
Hagari si è rifiutato di fornire informazioni sui tempi di un’eventuale invasione dell’Idf in città, dove le persone vivono con gravi carenze di cibo, acqua, medicine e ripari. “Stiamo rafforzando la nostra preparazione. Non voglio menzionare il tempo. Sarà il momento migliore per Israele”, ha detto il portavoce militare.
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