Il presidente russo Vladimir Putin ed il presidente tagiko, Emomali Rahmon hanno avuto un nuovo colloquio telefonico all’indomani dell’attentato terroristico a Mosca.
A seguito dell’attacco sono stati fermati 4 sospetti che sono risultati essere cittadini tagiki e che hanno ammesso il loro ruolo nella strage.
«Non può esserci alcuna giustificazione», ha ribadito oggi Rahmon parlando dell’attacco. In una precedente telefonata il presidente tagiko aveva detto che i terroristi «non hanno nazionalità, non hanno patria, non hanno religione».
I due servizi di sicurezza – hanno sottolineato i due leader – stanno lavorando «a stretto contatto» per contrastare il terrorismo e – ha annunciato Putin – «rafforzeranno la loro cooperazione».
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