L'Iran minaccia Israele dopo il raid di Damasco: "I nemici si pentiranno per l'uccisione dei nostri"
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L'Iran minaccia Israele dopo il raid di Damasco: "I nemici si pentiranno per l'uccisione dei nostri"

Teheran ha promesso di vendicare l’attacco aereo di lunedì sulla capitale siriana, di cui ha attribuito la colpa al suo acerrimo nemico Israele. Sono morte sette guardie rivoluzionarie

L'Iran minaccia Israele dopo il raid di Damasco: "I nemici si pentiranno per l'uccisione dei nostri"
Manifestazione a Teheran contro Usa e Israele
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6 Aprile 2024 - 11.53


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L’Iran ha nuovamente minacciato ritorsioni per la morte di sette guardie rivoluzionarie in un attacco a Damasco, con il capo dell’esercito che ha detto che i nemici del suo paese “si pentiranno” delle uccisioni.

Teheran ha promesso di vendicare l’attacco aereo di lunedì sulla capitale siriana, di cui ha attribuito la colpa al suo acerrimo nemico Israele, che non ha commentato.

L’attacco ha raso al suolo la dependance consolare dell’ambasciata iraniana a Damasco, uccidendo sette membri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), tra cui due generali.

La risposta dell’Iran “sarà effettuata al momento giusto, con la precisione e la pianificazione necessarie, e con il massimo danno al nemico in modo che si penta della sua azione”, ha detto sabato il capo di stato maggiore Mohammad Bagheri. Il generale stava parlando a una cerimonia nella città centrale di Isfahan per commemorare Mohammad Reza Zahedi, uno dei due generali di brigata morti della forza al-Quds, il braccio delle operazioni estere dell’IRGC.

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Zahedi, 63 anni, era il comandante della forza al-Quds per i territori palestinesi, la Siria e il Libano, secondo l’osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito.

Aveva ricoperto diversi comandi nel corso di una carriera durata più di 40 anni ed era il soldato iraniano più anziano ucciso da quando un attacco missilistico statunitense all’aeroporto di Baghdad nel 2020 uccise il capo delle forze di al-Quds, generale Qassem Suleimani.

Sabato la folla presente al raduno di Isfahan ha cantato “abbasso Israele” e “abbasso gli Stati Uniti”.

Il leader supremo della repubblica islamica, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che Israele “sarà punito” per gli omicidi.

Venerdì, il capo dell’IRGC, generale Hossein Salami, ha avvertito che Israele “non può sfuggire alle conseguenze” dell’attacco a Damasco.

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