l sistema giudiziario argentino ha dichiarato a Buenos Aires l’Iran come «stato terrorista» avendogli attribuito, insieme a Hezbollah, in una sentenza la responsabilità dell’attacco terroristico del 1994 contro l’Associazione mutualistica argentina (Amia), che causò 85 morti e 300 feriti.
Nel dispositivo della sentenza, considerata definitiva e pubblicato online, la Corte federale di Cassazione penale ha definito l’accaduto «un crimine contro l’umanità», criticando «i tentativi di insabbiamento» e assicurando che si tratta di reati imprescrittibili i cui responsabili ancora oggi possono essere perseguiti in ogni parte del mondo.
La sentenza, firmata dai giudici Carlos Mahiques, Diego Barroetaveña. e Angela Ledesma – comprende una definizione trascendente del diritto alla verità delle vittime e delle loro famiglie, e la possibilità che queste facciano causa ai responsabili, tra cui lo Stato Islamico dell’Iran.
Nelle spiegazioni del suo voto, Mahiques ha suggerito che il risultato della sentenza potrebbe essere portato avanti dall’Argentina attraverso i canali diplomatici, un tribunale arbitrale o anche con l’assistenza della Corte internazionale di giustizia Cij) dell’Aja, principale organo giudiziario dell’Onu.
In sostanza la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla portata del reato di terrorismo jihadista internazionale, stabilendo che l’attentato all’Amia è stato «organizzato, pianificato, finanziato ed eseguito da membri di organizzazioni che dipendono organicamente, funzionalmente e ideologicamente da uno Stato» (quale è il caso di Hezbollah, non di Hamas come precedente scritto per errore, ndr.).
Mahiques, chiarendo di avere il sostegno dei suoi due colleghi, ha ritenuto che sia l’attacco contro l’ambasciata israeliana nel marzo 1992. sia quello contro l’Amia due anni dopo, rispondessero a una decisione politica e strategica dell’Iran, e furono eseguiti da l’organizzazione terroristica Hezbollah, «che ha agito sotto ispirazione, organizzazione, pianificazione e il finanziamento di organizzazioni statali e parastatali subordinate al governo degli ayatollah».
Gli esperti nella capitale argentina si attendono che questa sentenza avrà ripercussioni sulla situazione giudiziaria della ex presidente Cristina Kirchner che, negli anni in cui fu al potere, firmò un memorandum con l’Iran per cercare di arrivare alla verità sull’esplosione dell’autobomba.