Il giornalista americano Tucker Carlson ha pubblicato sul suo sito un’intervista ad Alexander Dugin, considerato in Occidente influente consigliere del Cremlino e di recente messo a dirigere un centro studi universitario intitolato a Ivan Ilyn, filosofo nazionalista del secolo scorso, fascinato da fascismo e nazismo, spesso citato da Vladimir Putin per le sue riflessioni sulla ‘missione’ della Russia.
Nell’intervista comparsa sul sito di Carlson, che dice di averla realizzata a Mosca, ma non specifica quando, Dugin critica l’individualismo “anglosassone” e sostiene che le idee liberali occidentali stanno portando alla perdita dell’”identità umana”.
Il problema, secondo il teorico del nuovo eurasianismo, è che il pensiero liberale sottrae alle persone “qualsiasi tipo di identità collettiva”.
“Ciò ha portato ai transgender, alla comunità LGBT e a nuove forme di individualismo sessuale. Quindi, il sesso è qualcosa di facoltativo”. Per Dugin, le scelte di stile di vita LGBTQ+ non sono “una deviazione, ma un elemento necessario per l’attuazione e la vittoria di questa ideologia liberale”. E il capolinea di “questo processo di liberalismo significherà proprio l’opzione umana: potrai infine scegliere la tua identità individuale, se essere umano o non essere umano” e “questo ha un nome: transumanesimo, post-umanesimo, singolarità, intelligenza artificiale”.
Carlson chiede a Dugin come si spieghi la feroce opposizione a Putin in Occidente e il pensatore 62nne risponde che il problema per gli occidentali è che il presidente russo è un “leader tradizionale” che “contraddice l’agenda progressista globale” e difende i valori tradizionali.
“Gli osservatori del campo progressista in Occidente lo hanno capito correttamente fin dall’inizio del suo governo, quindi questo odio (per Putin) non è tanto casuale”, afferma Dugin, “parte di questa russofobia e odio per Putin ha a che fare col fatto che qualcuno è pronto fino all’uso delle armi nucleari a resistere e difendere i valori tradizionali che si vogliono abolire”.
Quella a Dugin è la terza intervista con figure di alto livello russe di Carlson dopo Vladimir Putin e il creatore di Telegram Pavel Durov. Nell’agosto 2022, la figlia di Dugin è stata uccisa in un attentato con un’autobomba per cui le autorità russe puntano il dito contro l’Ucraina.