L’Unione europea lavora per vietare ai partiti politici, ai media e alle Ong europei di ricevere fondi russi, nell’ambito di una nuova tornata di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. L’accordo formale è atteso per i prossimi giorni, anche se la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, l’ha già dato per concluso in un tweet.
Manca ancora un’intesa – sempre nell’ambito del 14esimo pacchetto di sanzioni – sulla possibilità di limitare le ricariche e i trasferimenti di Gnl russo nei porti europei.
Media nella lista nera
Quattro media statali russi verranno aggiunti alla lista nera dell’Unione Europea. Si tratta di Voice of Europe, Ria Novosti, Izvestija e Rossiyskaya Gazeta, annuncia su X la commissaria per i Valori e la trasparenza Vera Jourova.
Le conseguenze di avere il proprio nome nella blacklist Ue non sono ancora chiare. Si sa, però, che i media russi già sanzionati per la propaganda, come Sputnik e RT, non possono più trasmettere i propri programmi in Ue.
Un’altra tattica nella guerra fredda del terzo millennio che ormai viaggia nell’etere. Non nel senso di atmosfera, minacce e tensione percepita, ma in senso letterale. Impossibile non pensare alla minaccia hacker rappresentata dalla Russia per l’Ue, su cui anche Ursula von der Leyen ha richiamato l’attenzione al Summit per la Democrazia di Copenaghen di due giorni fa.