Xi Jinping non vuole la terza guerra mondiale e soprattutto non la vuole con le armi nucleari
Top

Xi Jinping non vuole la terza guerra mondiale e soprattutto non la vuole con le armi nucleari

Xi non è sicuramente “ il ragazzo ” più simpatico del pianeta, ma non è un principiante. Tanto non vuole la terza guerra mondiale non con armi e soldati e tanto meno con bombe atomiche

Xi Jinping non vuole la terza guerra mondiale e soprattutto non la vuole con le armi nucleari
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Maggio 2024 - 11.31


ATF

di Beatrice Sarzi Amade

Xi non è sicuramente “ il ragazzo ” più simpatico del pianeta, ma non è un principiante. Tanto non vuole la terza guerra mondiale non con armi e soldati e tanto meno con bombe atomiche. La Cina sta per impegnare l’Occidente con il suo sviluppo economico. Non è ancora finita, ma la macchina elettrica potrebbe essere la mossa decisiva.

In un modo o nell’altro, perché gli USA e l’UE non sembrano determinati a lasciare che si impossessino del mercato da soli, in cui Xi ha investito enormemente. Ma perché rischiare di perdere tutto per una decisione militare senza ritorno, una sorta di : “ Alea Iacta Est “ , con il rischio di far esplodere l’intero pianeta? Bisogna essere “ folli ” come Putin e Kim o i mullah esaltati per pensare a questo.

D’ altra parte, anche Xi non vuole il crollo della Russia, che sarebbe di per sé pericoloso e rischierebbe soprattutto di privarla sia di un alleato pesante – forte delle sue bombe atomiche – sia di un vassallo particolarmente ricco di risorse. 

Quindi il filo è stretto tra sostenere la Russia, ma qualche riserva è bene conservarsela.

Questo potrebbe anche spiegare l’atteggiamento di Washington che nega a Kyiv il diritto di usare armi americane su obiettivi russi. Una sorta di scambio di buoni processi: santifichiamo il territorio russo da un lato, contro il divieto al vassallo russo di usare le sue armi nucleari dall’ altro.

Il problema è che si va a coinvolgere la Corea del Nord, che ha sempre giocato in modo indeciso o confuso, tra Russia (ovvero URSS) e Cina, anche dai tempi di Stalin e Mao. 

Fu Stalin a istigare il nonno di Kim ad attaccare il Sud con la conseguente morte di Kim. “ Il Piccolo Padre del Popolo” che ha posto fine al conflitto. In cui i cinesi erano stati fortemente coinvolti, per evitare ai comunisti una vergognosa diffamazione contro gli eserciti delle Nazioni Unite.

Quindi la Corea del Nord ha recentemente fornito 1,5 milioni di proiettili a Mosca ( metà difettosa ), che in cambio gli avrebbe fornito assistenza per il suo programma nucleare. Tecnologico o materiale, non lo sappiamo, ma questo avrebbe fatto inalberare Xi. 

I nordcoreani annunciano nuovi lanci di missili nei prossimi giorni, che stanno facendo infuriare il Giappone e la Corea del Sud che hanno avuto un incontro con la Cina questo fine settimana.

Quindi raggiunto un accordo tra queste tre grandi economie: la penisola coreana non deve essere nucleare. Che riguarda sia il sud che il nord. Cosa ovviamente che tiene a bada  Seoul, ove altrimenti si troverebbe costretta a procurarsi armi nucleari, come Tokyo. Giapponesi e sudcoreani avrebbero i mezzi tecnologici e finanziari, non scordiamolo mai. Mentre Pechino preferirebbe rimanere l’unica potenza nucleare in Asia, insieme a India e Pakistan.

La Corea del Nord, tuttavia, non può approvare un accordo che rovinerebbe vent’ anni di investimenti prioritari per il Paese. Questa è un’ ulteriore fonte di frustrazione per Xi, specialmente quando il vassallo russo pare essere la causa dell’impettimento di Pyongyang.

Intanto Putin spinge il più possibile per portare avanti l’idea dei negoziati di pace che si concluderebbero sulla base dell’abbandono da parte dell’Ucraina dei territori occupati dai russi. Quello che l’Ucraina non accetta. Quindi Putin prepara la prossima mossa, una nuova offensiva più a nord, con 30.000 uomini in più, mobilitati dall’ultimo contingente di coscritti, appena usciti dall’addestramento.

Baltici e polacchi hanno annunciato che se mai il fronte ucraino fosse affondato, manderebbero i loro soldati in Ucraina per fermare l’invasione russa. Ancora una volta sono i più vicini “ alla tana dell’ orso”, ovvero Putin, che lo conoscono meglio, ad agire in modo fattuale.

Sanno che non ci si può fidare di lui e l’unico modo per fermarlo è attraverso azioni e non minacce che non sono nemmeno una, visto che le potenze occidentali vogliono evitare di entrare in guerra in modo attivo.

Native

Articoli correlati