ActionAid denuncia l'invasione israeliana di Rafah in violazione della sentenza della Corte de l'Aia
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ActionAid denuncia l'invasione israeliana di Rafah in violazione della sentenza della Corte de l'Aia

L'organizzazione benefica ActionAid ha rilasciato una dichiarazione sui continui attacchi di Israele a Rafah, affermando che "l'esercito israeliano sta proseguendo con la sua invasione di terra di Rafah

ActionAid denuncia l'invasione israeliana di Rafah in  violazione della sentenza della Corte de l'Aia
Gaza
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30 Maggio 2024 - 17.09


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L’organizzazione benefica ActionAid ha rilasciato una dichiarazione sui continui attacchi di Israele a Rafah, affermando che “l’esercito israeliano sta proseguendo con la sua invasione di terra di Rafah in flagrante disprezzo della sentenza vincolante della Corte internazionale di giustizia emessa il 24 maggio, che gli ha ordinato di fermare la sua offensiva”. nella città”.

Amjad Al Shawa, direttore della Rete delle ONG palestinesi (PNGO), un’organizzazione ombrello di 30 ONG palestinesi e partner di ActionAid Palestine, ha dichiarato:

“Abbiamo questi attacchi in diverse aree, [come] Al Mawasi che era considerata un luogo sicuro… Questa è [una] situazione grave. Dall’inizio di questa guerra non abbiamo assistito a una simile escalation a tutti i livelli. Ha gravi implicazioni sulla vita delle persone che ora versano in condizioni molto critiche a causa della carenza di aiuti umanitari”.

Riham Jafari, coordinatore delle comunicazioni e della difesa di ActionAid Palestine, ha dichiarato:

“Gli ultimi giorni sono stati assolutamente strazianti. I nostri colleghi e partner a Gaza non sanno più cosa possono fare e dove possono andare, quando la morte li circonda ovunque si girino e nessun posto è sicuro.

L’esercito israeliano ha mostrato totale disprezzo ignorando la sentenza vincolante della massima corte delle Nazioni Unite e perseguendo la sua invasione mortale di Rafah.

Deve essere ritenuto responsabile del terribile attacco di domenica sera e di altre atrocità commesse da allora e deve essere sottoposto a pressioni affinché interrompa la sua offensiva. Le parole di condanna non bastano, gli stati devono agire adesso con coraggio”.

Amjad, che secondo ActionAid è fuggito da Rafah all’inizio di maggio, ha descritto come la carenza di carburante abbia portato a liquami non trattati e rifiuti non raccolti.

Amjad ha detto:

I canali di scarico non trattati [sono ora] tra le tende, il che è una seria preoccupazione per le persone che vivono in queste tende di plastica o di stoffa. Ha gravi implicazioni sulla situazione sanitaria e nutriamo preoccupazioni per le malattie contagiose.

Il combustibile effettua le operazioni idriche per produrre acqua per l’uso quotidiano e [l’] impianto di desalinizzazione per produrre acqua potabile. Il numero di persone è aumentato e le strutture idriche non possono funzionare bene per far fronte a un numero così elevato a causa della carenza di carburante. È una catastrofe senza precedenti”.

Parlando a nome di ActionAid, Jafari ha dichiarato: “Ancora una volta, chiediamo la fine di questo incubo e un cessate il fuoco permanente adesso”.

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