Martedì l’Alta Corte di Giustizia israeliana esaminerà le petizioni contro il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, anche contro una legge chiave che mina l’indipendenza della polizia israeliana subordinandola al ministro di estrema destra.
L’emendamento all’ordinanza di polizia, approvato su richiesta di Ben-Gvir, subordina il commissario di polizia al ministro e dà a quest’ultimo il potere di intervenire nella politica investigativa della polizia. La petizione viene ascoltata da un collegio allargato di nove giudici.
Il procuratore generale Gali Baharav-Miara si è ampiamente schierato dalla parte dei firmatari, sostenendo che la disposizione che consente al ministro di intervenire nelle indagini dovrebbe essere annullata, mentre il resto della legge dovrebbe essere annullato o interpretato in modo tale da impedire a Ben-Gvir di intervenire nelle decisioni della polizia.
Il presidente ad interim dell’Alta Corte Uzi Vogelman, che guida la commissione, ha affermato in udienza che l’emendamento alla legge conferisce a Ben-Gvir l’autorità di intervenire nelle indagini della polizia in un modo che potrebbe “danneggiare i diritti civili senza alcuno scopo.