Storia di Mikael, 11 anni e nato ad Amsterdam: rischia la deportazione in Armenia per la stretta sui rifugiati
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Storia di Mikael, 11 anni e nato ad Amsterdam: rischia la deportazione in Armenia per la stretta sui rifugiati

Più di 25.000 persone hanno firmato una petizione per chiedere che il ragazzo possa rimanere e il sindaco di Amsterdam Femke Halsema ha telefonato personalmente al ministro Erik van der Berg, chiedendo clemenza

Storia di Mikael, 11 anni e nato ad Amsterdam: rischia la deportazione in Armenia per la stretta sui rifugiati
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21 Giugno 2024 - 13.53


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Un bambino di 11 anni nato ad Amsterdam rischia la deportazione in Armenia perché non soddisfa i criteri più severi per i bambini rifugiati.

Lo riporta DutchNews. Mikael, che dopo l’estate inizierà il primo anno al Cygnus Gymnasium, ha vinto il suo caso in tribunale nel 2021 ma il ministero della Giustizia sta portando avanti i suoi piani di deportazione e la questione è ora all’esame del Consiglio di Stato.

Più di 25.000 persone hanno firmato una petizione per chiedere che il ragazzo possa rimanere e il sindaco di Amsterdam Femke Halsema ha telefonato personalmente al ministro Erik van der Berg, chiedendo clemenza. Mikael e sua madre vivono in un centro per rifugiati nel distretto di Zuidoost e lei è nel Paese dal 2010. «Siamo grati di avere un tetto sopra la nostra testa ma questo non è un ambiente sicuro», ha detto la donna. «La gente fa uso di droghe e beve. Non abbiamo né frigorifero né lavatrice e Mikael ha bisogno di un posto tranquillo per fare i compiti».

In agosto Mikael e sua madre saranno trasferiti in una nuovo centro per prepararsi a essere inviati in Armenia. «Possono anche mandarmi in Ghana», ha detto Mikael stando a quanto riporta la testata. «Conosco quel Paese tanto quanto l’Armenia». Nel 2013, il governo olandese ha introdotto un’amnistia per i bambini di età superiore ai cinque anni che avevano trascorso tutta o la maggior parte della loro vita nei Paesi Bassi ma che vivevano nell’illegalità. Mikael non era idoneo per l’amnistia perché non aveva ancora cinque anni, e questo significa che rientra nelle norme più severe introdotte nel 2019.

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