In Ucraina "Black Tulip" recupera i resti di soldati russi e ucraini
Top

In Ucraina "Black Tulip" recupera i resti di soldati russi e ucraini

In Ucraina, nei luoghi in cui si sono svolti i combattimenti, rimangono i resti dei morti, militari ucraini accanto ai soldati russi. La ricerca e l'identificazione dei morti vengono effettuate da un gruppo di ricerca ucraino chiamato "Black Tulip

In Ucraina "Black Tulip" recupera i resti di soldati russi e ucraini
Preroll

globalist Modifica articolo

2 Luglio 2024 - 20.58


ATF

“La guerra ti mastica e ti sputa. Non restano che le ossa”. In Ucraina, nei luoghi in cui si sono svolti i combattimenti, rimangono i resti dei morti, militari ucraini accanto ai soldati russi. La ricerca, l’esumazione e l’identificazione dei morti vengono effettuate, tra gli altri, da un gruppo di ricerca ucraino chiamato “Black Tulip”. Una delle zone nella quale opera “Tulipano Nero” è la regione di Donetsk, vicino a Bakhmut.

Il capo del gruppo di ricerca, Alexei Yukov, parlando del lavoro del gruppo, dice: “Qui sono rimaste solo le ossa sputate dalla guerra. Fin dall’inizio, i russi avrebbero dovuto dire ‘no’ alla guerra invece di ‘possiamo farcela di nuovo’. E qui vediamo tutti il prezzo di queste ‘ripetizioni’.”

Dietro ogni osso, la storia interrotta di una persona, una vita spezzata: “Per me, questo è il destino di qualcuno… Era il figlio di qualcuno, il padre di qualcuno… Ma anche se questi fossero i resti del nemico, dobbiamo comunque prenderli”, restituirli a casa, ha detto Yukov.

Leggi anche:  Perché il Donbass fa gola a tutti: che c'è nella parte segreta del 'piano per la vittoria' di Zelensky

La Wagner, la PMC fondata da Yevgeny Prigozhin, ha preso parte attiva alle battaglie per Bakhmut. Come è stato calcolato da Mediazona e dal servizio russo della BBC, qui sono morti almeno 18.329 uomini reclutati dalle PMC, gente principalmente reclutata nelle colonie più povere della Russia, morti nella battaglia per Bakhmut. In totale, è stato calcolato, uno su tre non è più tornato, masticato dal “tritacarne di Bakhmut”.

“Tulipano Nero” si è intestato la pietà, senza differenze, senza discriminazioni. Dopo il recupero dei resti e degli oggetti che possono aiutare all’identificazione, si procede col DNA, si incrociano ritrovamenti e ricerche.

Native

Articoli correlati