Mustafa Barghouti: "Netanyahu è il vero ostacolo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza"
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Mustafa Barghouti: "Netanyahu è il vero ostacolo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza"

Parla Mustafa Barghouti, leader del partito dell'Iniziativa Nazionale Palestinese. Considera «morto» il difficile negoziato tra Israele e Hamas.

Mustafa Barghouti: "Netanyahu è il vero ostacolo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza"
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22 Agosto 2024 - 10.34


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Non c’è pace in Palestina e con questo governo ultra-nazionalista e di estrema destra mai ci sarà.

 «Sappiamo tutti che Netanyahu non ha affatto accettato la proposta di mediazione americana. Semplicemente il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha deciso di rinunciare al suo ruolo e ha scelto di stare dalla parte di Israele. E ora entrambi dicono che è Hamas a boicottare ogni accordo di cessate il fuoco in cambio della liberazione degli ostaggi, mentre è avvenuto il contrario: Netanyahu resta il vero ostacolo».

Parla così con il Corriere della Sera Mustafa Barghouti, leader del partito dell’Iniziativa Nazionale Palestinese. Considera «morto» il difficile negoziato tra Israele e Hamas.

«L’esecutivo israeliano vuole cancellare la presenza palestinese a Gaza, una vera pulizia etnica», dice. Per Mustafa Barghouti, «è evidente che Netanyahu considera tutta sua l’intera Striscia» e «vorrebbe costruire legami privilegiati e tagliare ogni ponte con i partiti storici come Hamas e l’Olp».

«Noi palestinesi a Pechino abbiamo tracciato il progetto per unificarci e impedire un’espulsione di massa come avvenne nel 1948. Intendiamo mantenere l’unità di West Bank e Gaza», afferma, senza risparmiare critiche al governo di Mahmoud Abbas.

Leggi anche:  Gaza, gli ospedali e le strutture sanitarie nel nord della Striscia non esistono più

«Devono cambiare, paralizzano la nostra politica – conclude – Da anni bloccano le elezioni e invece dobbiamo farle al più presto. Dobbiamo creare un governo unitario che governi Cisgiordania e Gaza. Se gli americani non ci aiutano, Netanyahu andrà avanti a Gaza e poi in Cisgiordania».

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