Biden si interroga se aiutare le forze di Kiev a mantenere o espandere i terrritori conquistati a Kursk
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Biden si interroga se aiutare le forze di Kiev a mantenere o espandere i terrritori conquistati a Kursk

Colta di sorpresa dall'incursione militare ucraina in Russia, l'amministrazione Biden si interroga sulla possibilità di aiutare le forze di Kiev a mantenere, se non addirittura espandere, il territorio conquistato nella regione russa di Kursk.

Biden si interroga se aiutare le forze di Kiev a mantenere o espandere i terrritori conquistati a Kursk
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24 Agosto 2024 - 23.31


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 Colta di sorpresa dall’incursione militare ucraina in Russia, l’amministrazione Biden si interroga sulla possibilità di aiutare le forze di Kiev a mantenere, se non addirittura espandere, il territorio conquistato nella regione russa di Kursk.

Il dibattito è acceso e si concentra sull’eventuale modifica del contenuto degli aiuti militari inviati all’Ucraina in modo da includere più veicoli blindati o munizioni che potrebbero aiutare Kiev a «trincerarsi e difendersi» nel territorio conquistato in Russia, spiega un funzionario dell’amministrazione. Il Pentagono ha già chiesto a Kiev di cosa avrebbe bisogno per rendere di successo la sua offensiva, ma al momento nessuna decisione formale è stata presa al riguardo. L’amministrazione sta infatti valutando tutti i rischi che un tale sostegno potrebbe comportare. Fra questi ci sono i dubbi sull’efficacia della strategia offensiva di Zelensky, ma soprattutto il timore di una escalation fra Stati Uniti e Russia.

L’Ucraina infatti dipende dalle armi americane e il loro uso in territorio russo potrebbe scatenare una reazione violenta da parte di Vladimir Putin, ipotesi che Joe Biden è impegnato a evitare fin dall’inizio della guerra pur avendo allentato le restrizioni sul loro utilizzo.

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L’amministrazione non ha al momento un’idea precisa degli obiettivi dell’Ucraina in Russia e, mettono in evidenza alcune fonti, non ha fornito a Kiev alcun tipo di intelligence a sostegno dell’operazione a Kursk.

«Potrebbero avere un piano ma non lo condividono con noi», ha spiegato un funzionario del governo Biden. Non è chiaro se la nuova strategia di Kiev stia creando frizioni nei rapporti con gli Stati Uniti, caratterizzati da alti e bassi negli ultimi due anni e mezzo nonostante il sodalizio pubblico. In una telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky in occasione della celebrazione del giorno dell’indipendenza, Biden ha annunciato nuovi aiuti a Kiev e assicurato ancora una volta che la Russia non prevarrà.

«Continueremo a essere a fianco all’Ucraina nella sua battaglia per la libertà dall’aggressione russa», ha detto invece su X la vicepresidente Kamala Harris. Dal palco della convention democratica che l’ha consacrata, Harris ha assicurato un sostegno senza esitazione all’Ucraina e alla Nato, in decisa opposizione alla linea di Donald Trump.

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L’ex presidente e il suo vice J.D. Vance sono infatti scettici agli aiuti a Kiev («dovremmo spendere per difendere il nostro confine, non quello di altri», è la loro tesi), e ancora di più alla Nato. Trump da mesi poi continua a rivendicare i suoi buoni rapporti con Putin e a promettere che, se eletto, la guerra in Ucraina finirà ancora prima del suo insediamento alla Casa Bianca. Finora però non ha offerto alcun dettaglio su come intende farlo.

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