Le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato di aver lanciato attacchi all’interno del Libano dopo aver valutato che il movimento Hezbollah, sostenuto dall’Iran, si stava preparando a lanciare razzi e missili verso Israele. Le sirene dei raid aerei sono state avvertite in tutto il nord di Israele. Il portavoce militare israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che 100 aerei da guerra hanno colpito più di 40 aree di lancio di Hezbollah, eliminando migliaia di barili di lanciarazzi, destinati al fuoco immediato verso Israele.
Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato più di 320 razzi, di aver colpito 11 siti militari israeliani e di aver inviato droni in volo verso il nord di Israele domenica, in risposta all’uccisione da parte di Israele del comandante supremo del gruppo in un attacco a Beirut il mese scorso. Hezbollah aveva promesso una risposta significativa all’uccisione di Fouad Shukur, facendo temere un’escalation verso una guerra totale.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato lo stato di emergenza per 48 ore, dando all’esercito israeliano il potere di imporre restrizioni alla circolazione dei civili. Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà questa mattina. Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele adotterà tutte le misure necessarie per difendersi e che “chiunque ci faccia del male, noi lo faremo a lui”.
Una persona è stata uccisa da un drone israeliano che ha colpito un’auto nella città di Khiam, nel sud del Libano, mentre almeno altre quattro sono rimaste ferite in attacchi separati, ha riferito una fonte medica al Guardian.
Secondo l’esercito, Israele ha subito “danni minimi” dagli attacchi missilistici di Hezbollah. “Stiamo ancora valutando le conseguenze dell’attacco”, ha dichiarato il portavoce militare israeliano, il tenente colonnello Nadav Shoshani. “Ma posso dire che ci sono stati pochi danni… molto pochi”.
Gallant ha parlato con il suo omologo statunitense, Lloyd Austin, degli attacchi aerei sul Libano, assicurando al segretario alla Difesa che erano di natura difensiva. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Sean Savett, ha dichiarato che il presidente Joe Biden sta “monitorando da vicino gli eventi in Israele e in Libano” e che, sotto la sua direzione, “alti funzionari statunitensi hanno comunicato continuamente con le loro controparti israeliane”.
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