Almeno 13 palestinesi sono stati uccisi e 15 feriti negli attacchi israeliani a una scuola che ospitava rifugiati e a un edificio residenziale a Gaza, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità Nazionale Palestinese sabato mattina.
Wafa ha detto che almeno otto dei morti si trovavano nelle tende dei rifugiati nella scuola Halima al-Sa’diyya a Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale, riporta Reuters.
L’esercito israeliano ha affermato in una dichiarazione di aver “condotto un attacco preciso sui terroristi che stavano operando all’interno di un centro di comando e controllo di Hamas … incorporato in un complesso che in precedenza fungeva da scuola ‘Halima al-Sa’diyya’ nella Striscia di Gaza settentrionale”.
In un incidente separato, cinque palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano a un edificio residenziale nel campo di Nuseirat nella Striscia di Gaza centrale.
Le violenze
Le forze israeliane hanno combattuto i militanti guidati da Hamas nel sobborgo di Zeitoun di Gaza City, dove i residenti hanno detto che i carri armati sono operativi da più di una settimana, così come nei quartieri orientali di Khan Younis e a Rafah, vicino al confine con l’Egitto, dove i residenti hanno detto che le forze israeliane hanno fatto saltare in aria diverse case.
I residenti di Khan Younis e le famiglie sfollate da Rafah hanno continuato ad affollare le strutture mediche, portando i loro bambini per essere vaccinati contro la poliomielite. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha detto che almeno 160.000 bambini hanno ricevuto le gocce giovedì nelle aree meridionali di Gaza, dove il personale medico ha iniziato la seconda fase dell’enorme campagna di immunizzazione.
La Casa Bianca ha detto di essere “profondamente turbata” dalla morte di una donna americana che, secondo funzionari e testimoni palestinesi, è stata colpita alla testa dalle truppe israeliane durante una protesta contro gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata. La Casa Bianca ha anche chiesto a Israele di indagare sul suo omicidio, che ha causato forti reazioni nella comunità internazionale. Il Dipartimento di Stato americano ha confermato la morte di Ayşenur Ezgi Eygi, 26 anni, cittadina con doppia cittadinanza statunitense e turca, attivista pacifista volontaria del Movimento anti-occupazione International Solidarity Movement (ISM).