Hezbollah ha giurato di vendicarsi contro Israele dopo che i cercapersone utilizzati dai suoi membri sono esplosi simultaneamente in tutto il Libano, uccidendo almeno 11 persone e ferendone quasi 4.000 in un attacco drammatico e senza precedenti in un momento di forti tensioni in Medio Oriente.
Non ci sono stati commenti immediati da parte dell’esercito israeliano sulle esplosioni, che sono arrivate solo poche ore dopo che Israele ha annunciato di aver ampliato gli obiettivi della guerra scatenata dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre per includere la sua lotta contro Hezbollah lungo il confine con il Libano.
Il ministro della Salute libanese, Firass Abiad, ha affermato che le esplosioni di martedì hanno ucciso una bambina di 10 anni, tra gli altri. Un consigliere del ministero della Salute ha detto a Reuters martedì sera che 4.000 persone sono rimaste ferite, 400 delle quali sono in condizioni critiche.
L’apparente attacco di sabotaggio è seguito a mesi di omicidi mirati da parte di Israele contro i principali leader di Hezbollah ed è avvenuto mentre i funzionari statunitensi cercavano di allentare le tensioni tra le due parti e continuavano a temere che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, potesse ordinare un’invasione di terra del Libano. Minaccia di far deragliare gli sforzi degli Stati Uniti per impedire all’Iran, che sostiene la milizia sciita libanese, di vendicarsi contro Israele per l’attentato di luglio a Teheran in cui è morto il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh.
Le esplosioni sembravano sfruttare i cercapersone low-tech che Hezbollah ha adottato per impedire gli omicidi mirati dei suoi membri, che potrebbero essere tracciati dai segnali dei telefoni cellulari. Tra i feriti nell’attacco c’è l’ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani, secondo quanto riportato.
Ha anche aumentato le tensioni tra Israele e Hezbollah, interrompendo una calma inquieta che aveva prevalso nelle ultime tre settimane, quando entrambe le parti sembravano essersi tirate indietro dall’orlo di una guerra regionale dopo una limitata risposta di Hezbollah a fine agosto all’assassinio da parte di Israele del suo comandante militare di punta, Fuad Shukur, a Beirut.