II primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato di accettare le richieste per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, ordinando invece al suo esercito di combattere a piena potenza.
Il Regno Unito ieri si è unito agli Stati Uniti, alla Francia e ad altri alleati nel chiedere un cessate il fuoco temporaneo di 21 giorni tra Israele e Hezbollah.
In una dichiarazione l’ufficio di Netanyahu ha affermato: “La notizia di un cessate il fuoco non è vera. Questa è una proposta franco-americana, a cui il primo ministro non ha nemmeno risposto”.
L’IDF ha annunciato giovedì mattina di aver preso di mira depositi di armi, lanciarazzi, edifici militari e infrastrutture di Hezbollah in 75 attacchi nella Bekaa e nel Libano meridionale.
Ciò è avvenuto dopo gli attacchi in Libano di mercoledì, quando almeno 72 persone sono state uccise, secondo la dichiarazione del ministero della Salute libanese.
Nel frattempo, è stata rilasciata una dichiarazione congiunta da 12 alleati occidentali, tra cui Regno Unito e Stati Uniti, che chiede un cessate il fuoco nel tentativo di creare spazio per negoziati più ampi e prevenire un conflitto più ampio.
Si leggeva: “Lo scambio di fuoco dal 7 ottobre, e in particolare nelle ultime due settimane, minaccia un conflitto molto più ampio e danni ai civili”. L’accordo proposto non influenzerebbe la guerra a Gaza.