Un personaggio improbabile che non si capisce perché debba avere un incarico europeo.
Il Partito Democratico Europeo, in vista delle audizioni dei nuovi commissari designati che dovrebbero tenersi dal 4 al 12 novembre, apre le ostilità contro l’obiettivo numero uno, il commissario ungherese Oliver Varhelyi, attuale commissario all’Allargamento e ricandidato alla Salute. Varhelyi è il candidato principale alla bocciatura in commissione (in genere il Parlamento respinge sempre qualcuno: nel 2019 toccò alla macroniana Sylvie Goulard), anche se bisognerà vedere se ci saranno i numeri per respingerlo, cosa tutt’altro che sicura. Il Pde fa parte di Renew Europe e, in una nota, «anticipa e comunica il suo disappunto per la riconferma del commissario europeo uscente per l’Allargamento e la Politica di vicinato, l’ungherese Várhelyi».
Durante il suo precedente mandato, ricorda il Pde, «Várhelyi ha dimostrato in più di un’occasione di non essere all’altezza del ruolo: tra i tanti tristi episodi in cui è stato protagonista, nel febbraio 2023 pronunciò frasi offensive contro tutti gli eurodeputati in plenaria, con i microfoni spenti; nell’ottobre 2023 annunciò unilateralmente la sospensione degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese, questione che non era di sua competenza, salvo poi essere sconfessato dai colleghi della Commissione poche ore dopo. In molte occasioni Várhelyi si è rivelato un commissario del governo di Viktor Orbán, che lo ha nominato, piuttosto che dell’Europa, venendo meno a un obbligo preciso previsto dai Trattati».
Il Pd non condivide la scelta della presidente von der Leyen di riconfermarlo alla Commissione, «questa volta con responsabilità in materia di Salute e Benessere degli animali, ed esprimeremo il nostro disaccordo in tutte le situazioni possibili, a partire da oggi con la pubblicazione del primo documento sui nostri canali social dedicati alle gravi dichiarazioni di febbraio 2023. Seguiranno altre puntuali critiche». L’Ungheria durante la pandemia di Covid-19 ha vaccinato la propria popolazione anche con il vaccino russo Sputnik e con quello cinese Sinopharm, differenziandosi dal resto dell’Ue.