Il Belgio contro il Papa dopo le dichiarazioni sull'aborto: "Inaccettabile, la Chiesa non detta l'agenda"
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Il Belgio contro il Papa dopo le dichiarazioni sull'aborto: "Inaccettabile, la Chiesa non detta l'agenda"

Il primo ministro belga Alexander De Croo è intervenuto in una seduta plenaria della Camera, in risposta alle recenti dichiarazioni di Papa Francesco riguardo all'aborto

Il Belgio contro il Papa dopo le dichiarazioni sull'aborto: "Inaccettabile, la Chiesa non detta l'agenda"
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3 Ottobre 2024 - 21.36


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Il primo ministro belga Alexander De Croo è intervenuto in una seduta plenaria della Camera, in risposta alle recenti dichiarazioni di Papa Francesco riguardo all’aborto. Il riferimento era ai commenti fatti dal Pontefice durante il volo di ritorno in Italia dopo il suo viaggio in Belgio, domenica scorsa, in cui ha definito i medici che praticano l’aborto come “sicari”.

De Croo ha affermato: “È assolutamente inaccettabile che un capo di Stato straniero si esprima in questi termini sulle leggi del nostro Paese. I tempi in cui la Chiesa ci dettava l’agenda sono finiti”. Inoltre, ha dichiarato di aver convocato il Nunzio Apostolico in Belgio per un incontro.

Le dichiarazioni di Papa Francesco sull’aborto


Durante una conferenza stampa tenuta in volo da Bruxelles a Roma, Papa Francesco aveva ribadito la sua posizione sull’aborto, affermando: “Le donne hanno diritto alla vita: la loro vita e quella dei loro figli”. Ha poi aggiunto che “l’aborto è un omicidio” e che “si uccide un essere umano”. Il Papa ha descritto i medici che praticano aborti come “sicari” e ha sottolineato che su questo punto “non si può discutere”. Tuttavia, nello stesso discorso, ha fatto una distinzione con i metodi contraccettivi, affermando: “I metodi anticoncezionali sono un’altra cosa. Non bisogna confonderli”.

Leggi anche:  Le parole di papa Francesco sull'aborto fanno arrabbiare i medici e dividono la politica

Papa Francesco ha inoltre lodato la decisione del re Baldovino di Belgio, che nel 1990 si rifiutò di firmare la legge che depenalizzava l’aborto, dimettendosi temporaneamente per ragioni di coscienza. Il Pontefice ha definito il re “un politico con coraggio” e ha promesso di sostenere la causa per la sua beatificazione, affermando che un governante del genere “è un santo”.

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