Israele commemora un anno dalla strage di Hamas del 7 ottobre: i familiari degli ostaggi contro Netanyahu
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Israele commemora un anno dalla strage di Hamas del 7 ottobre: i familiari degli ostaggi contro Netanyahu

Le famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, circa 100, di cui si dice che un terzo sia morto, si sono radunate fuori dalla residenza di Gerusalemme del primo ministro Benjamin Netanyahu

Israele commemora un anno dalla strage di Hamas del 7 ottobre: i familiari degli ostaggi contro Netanyahu
Commemorazine delle vittime israeliane della strage del 7 ottobre
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7 Ottobre 2024 - 10.04


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Gli israeliani hanno affollato cimiteri e luoghi commemorativi in ​​tutto il paese oggi, per ricordare le centinaia di vittime, le decine di ostaggi ancora in cattività e i soldati feriti o uccisi nel tentativo di salvarli. L’Associated Press riporta:

Alle 6.30 del mattino, l’ora esatta in cui Hamas ha lanciato il suo attacco, le famiglie di coloro che sono stati uccisi al festival musicale Nova si sono radunate nel luogo in cui sono stati uccisi quasi 400 festaioli e da dove molti altri sono stati presi in ostaggio.

Allo stesso tempo, le famiglie degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, circa 100, di cui si dice che un terzo sia morto, si sono radunate fuori dalla residenza di Gerusalemme del primo ministro Benjamin Netanyahu per stare in piedi durante una sirena di due minuti, replicando un’usanza delle date più solenni del calendario israeliano, il Giorno della Memoria e della Memoria dell’Olocausto.

Una cerimonia ufficiale di stato incentrata su atti di coraggio e speranza dovrà essere trasmessa lunedì sera. La cerimonia è stata preregistrata senza pubblico, apparentemente per evitare potenziali interruzioni, nella città meridionale di Ofakim, dove sono stati uccisi oltre due dozzine di israeliani.

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Ma la rabbia per il fallimento del governo nel prevenire l’attacco e la frustrazione persistente per il fatto che non ha restituito gli ostaggi rimasti hanno spinto le famiglie di coloro che sono stati uccisi e fatti prigionieri a tenere un evento separato a Tel Aviv.

Quell’evento era stato programmato per attirare decine di migliaia di persone, ma è stato drasticamente ridimensionato a causa dei divieti sui grandi raduni dovuti alla minaccia di attacchi missilistici da parte dell’Iran e di Hezbollah.

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