Albania, il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento degli immigrati: andranno in Italia
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Albania, il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento degli immigrati: andranno in Italia

La sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato i trattenimenti di dodici migranti nel centro di permanenza per il rimpatrio italiano di Gjader, in Albania

Albania, il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento degli immigrati: andranno in Italia
Il centro per migranti in Albania
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18 Ottobre 2024 - 19.58


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La sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato i trattenimenti di dodici migranti nel centro di permanenza per il rimpatrio italiano di Gjader, in Albania. Il provvedimento, disposto dalla questura di Roma il 17 ottobre, riguardava dodici persone facenti parte del gruppo di 16 migranti trasferiti al Cpr di Gjader, di cui dieci provenienti dal Bangladesh e sei dall’Egitto.

Secondo fonti locali, i dodici migranti partiranno sabato dall’Albania a bordo di una nave della Marina militare italiana per tornare in Italia, con arrivo previsto a Bari. Successivamente, potrebbero essere trasferiti in un centro per richiedenti asilo. Nonostante la loro richiesta di asilo sia stata respinta di recente, i migranti hanno ancora la possibilità di presentare ricorso entro quattordici giorni per chiedere nuovamente il riconoscimento dello status di rifugiato.

Le motivazioni dei giudici

 Per i giudici della sezione “il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture e aree albanesi, equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane, è dovuto all’impossibilità di riconoscere come ‘Paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto a essere condotte in Italia”.

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I due Paesi da cui provengono i migranti, Bangladesh ed Egitto, “non sono sicuri, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia”, sostiene in sintesi uno dei giudici. Per i magistrati lo stato di libertà potrà essere riacquisito solo in Italia e per questo dovranno essere riaccompagnati nel nostro Paese.

Cosa stabilisce la sentenza del 4 ottobre della Corte di Giustizia europea

 La sentenza del 4 ottobre 2024 della Corte di Giustizia europea ha stabilito che un Paese per essere considerato “sicuro” solo se tutti gli individui, nessuno escluso, sono al riparo da discriminazioni, persecuzioni o torture. Secondo i criteri della sentenza, il Bangladesh e l’Egitto non sono considerati “sicuri”.

Per quattro migranti, due minori e due adulti in cattive condizioni di salute, e quindi considerati vulnerabili, era stato disposto in precedenza il rientro in Italia perché non rientravano nei criteri dell’accordo tra Italia e Albania.

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