Nella cartellina che viene consegnata al primo appuntamento in ospedale, ora le donne russe troveranno anche una letterina del patriarca Kirill. Una lettera a sostegno delle nascite e contro l’interruzione di gravidanza. Da tempo questa campagna è un cruccio di Putin, e per lui non è stato complicato arruolare il patriarca Kirill. Titolo dell’iniziativa: “Ciao, mamma!”. A “RIA Novosti” ne ha parlato la responsabile del progetto, Natalia Moskvitina.
La lettera del patriarca Kirill sarà inserita nella “Cartella dell’aiuto”, che in 16 regioni viene già consegnata nelle cliniche femminili statali alle donne incinte che si presentano al primo appuntamento. Ora la “Cartella degli aiuti” si arricchisce di una lettera di congratulazioni da parte del capo della regione e del capo della metropoli locale, nonché di un opuscolo che descrive i sostegni per le donne incinte e le donne che hanno partorito, le misure delle autorità, delle organizzazioni pubbliche nonché informazioni sugli sconti previsti dalle imprese private.
Come se non bastasse, dal prossimo mese la “Cartella degli aiuti” si arricchirà della lettera del patriarca Kirill. “Voi state vivendo un tempo speciale, sta avvenendo un grande miracolo di Dio: un uomo nuovo si prepara per la venuta nel mondo. Dal profondo del mio cuore – sono le parole di Kirill – mi congratulo con voi per questo evento fatidico della vostra vita. L’attesa della nascita di un figlio è sempre piena di ansia e gioia allo stesso tempo”, aggiunge il Patriarca nella lettera. “Ricordate che non siete soli: ci sono persone accanto a voi che sono pronte a sostenervi, a mostrare cura e preoccupazione”, le parole finali.
“Hello, Mom!” è un progetto federale approvato, tra gli altri, dal vice primo ministro Tatyana Golikova, dalla presidente del Consiglio della Federazione Valentina Matvienko e dallo stesso presidente Vladimir Putin. Nella regione di Tver’, alle donne incinte nelle cliniche femminili viene già consegnata una lettera del metropolita Ambrogio. Le autorità russe stanno facendo di tutto per limitare l’accesso all’aborto in vari modi, sia vietando la procedura nelle cliniche private a livello regionale, sia incrementando la propaganda. E la Chiesa ortodossa russa è attivamente coinvolta in questa campagna.
