Le provocazioni di Netanyahu: nuovo attacco israeliano alla missione Unifil
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Le provocazioni di Netanyahu: nuovo attacco israeliano alla missione Unifil

Il portavoce di Uunifil Andrea Tenenti, durante un intervento a Che tempo che fa con Fabio Fazio, ha riferito di un attacco recente contro una torretta situata vicino alla “linea blu”, la demarcazione stabilita dal ritiro delle forze israeliane nel 2000.

Le provocazioni di Netanyahu: nuovo attacco israeliano alla missione Unifil
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20 Ottobre 2024 - 23.19


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Il portavoce di Uunifil Andrea Tenenti, durante un intervento a Che tempo che fa con Fabio Fazio, ha riferito di un attacco recente contro una torretta situata vicino alla “linea blu”, la demarcazione stabilita dal ritiro delle forze israeliane nel 2000.

L’attacco, compiuto con un bulldozer, è stato definito visibile e deliberato. Questo è solo uno degli ultimi episodi in una serie di attacchi subiti dalle forze di pace in Libano, da quando le forze armate israeliane hanno chiesto di lasciare le posizioni nel sud del Paese.

Tenenti ha spiegato che nonostante le richieste di ritirarsi per la loro sicurezza, Unifil ha deciso di rimanere, in virtù del mandato conferito dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e della volontà della comunità internazionale. Ha sottolineato l’importanza della loro presenza per monitorare la situazione e assistere la popolazione civile. Tuttavia, ha denunciato che, da quando hanno preso questa decisione, si sono verificati sei o sette attacchi deliberati contro la missione.

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Durante il collegamento, Tenenti ha riportato la situazione drammatica in Libano, con attacchi aerei che continuano a colpire quartieri a sud di Beirut. Solo nell’ultimo mese, più di 2.000 persone sono state uccise e oltre 12.000 sono rimaste ferite, mentre quasi un milione di persone sono state sfollate dal sud del Paese. Ha ribadito che una soluzione militare non è sostenibile e ha fatto appello per un percorso politico e diplomatico.

Riguardo al rapporto con Hezbollah e alla complessa situazione interna del Libano, Tenenti ha evidenziato l’importanza di un dialogo tra le varie fazioni. Pur riconoscendo che il supporto per Hezbollah resta forte, ha sottolineato la necessità di implementare la risoluzione 1701 e di raggiungere un cessate il fuoco, come richiesto dalle autorità libanesi e dai partiti politici.

Infine, ha parlato dei soldati italiani presenti nella missione Unifil, tra cui la brigata Sassari e altri ufficiali delle forze armate italiane. Ha lodato il loro lavoro in condizioni estremamente difficili e pericolose, spesso trascorrendo lunghe ore nei bunker. Tuttavia, ha affermato che, nonostante le sfide, continuano a monitorare e a fornire assistenza, mantenendo la presenza internazionale cruciale per la stabilità della regione.

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C’è da sottolineare che i sedicenti patrioti al governo, che si vantano di difendere i confini da 30 disperati, tacciono dopo questa ennesima provocazione di Israele nei confronti dei militari italiani e di attacco ai nostri confini (la base Unifil con dentro militari italiani) non hanno la dignità nazionale di protestare in maniera decisa contro Netanyahu e di minacciare risposte adeguate. Sono troppo impegnati a fare comizietti al Tg1 e ad attaccare la magistratura e non hanno tempo e coraggio di difendere i militari italiani da Netanyahu.

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