Gaza, Israele bombarda una scuola piena di sfollati a Nuseirat: 17 morti
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Gaza, Israele bombarda una scuola piena di sfollati a Nuseirat: 17 morti

La scuola di Al-Shuhada, nel campo profughi, dove i palestinesi sfollati avevano cercato rifugio, è stata l'ultimo obiettivo di una serie di attacchi contro strutture simili nella Striscia di Gaza negli ultimi mesi.

Gaza, Israele bombarda una scuola piena di sfollati a Nuseirat: 17 morti
Israele bombarda una scuola a Gaza
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24 Ottobre 2024 - 19.17


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Un altro crimine di guerra. Sono almeno 17 le persone uccise in un raid dell’Idf in una scuola trasformata in rifugio a Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira i militanti di Hamas. Lo riferiscono fonti ospedaliere e l’agenzia di difesa civile di Gaza.

La scuola di Al-Shuhada, nel campo profughi, dove i palestinesi sfollati avevano cercato rifugio, è stata l’ultimo obiettivo di una serie di attacchi contro strutture simili nella Striscia di Gaza negli ultimi mesi.

La denuncia di Amnesty International Italia

«E’ l’ennesimo episodio in cui le forze israeliane, nel corso di questo anno di guerra nella striscia di Gaza, hanno colpito luoghi di riparo, che fossero scuole in particolare, ospedali o luoghi in prossimità delle une o degli altri, e comunque stracolmi di civili che cercavano in qualche modo di ripararsi dai bombardamenti. E’ l’ennesimo attacco che dovrebbe essere indagato come crimine di guerra». Lo dice all’Adnkronos Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando l’attacco israeliano contro una scuola nel campo profughi di Nuseirat a Gaza, dove avevano trovato rifugio diversi palestinesi sfollati, alcuni dei quali bambini.

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«La tesi per cui si tratterebbe, secondo Israele, di bersagli legittimi in quanto occupati da miliziani di Hamas o da altri gruppi armati palestinesi – spiega Noury – non esonera Israele dal prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare perdite civili. Ed è quello che non ha mai fatto, agendo anzi esattamente al contrario. Se c’è un obiettivo militare, ammesso che ci sia, il numero delle vittime civili è è irrilevante dal loro punto di vista. Come Amnesty, ormai da tempo immemore chiediamo a tutti gli Stati di fermare i trasferimenti di armi a Israele. La Corte penale internazionale ha chiesto mandati di cattura, oltre che per la leadership politica militare di Hamas, che ormai di fatto non c’è più, per Netanyahu e Gallant, Primo Ministro e Ministro della Difesa, per crimini di guerra. Allora, è bene che questi mandati d’arresto, vengano approvati al più presto, perché fermare le armi e far valere la giustizia sono due degli strumenti necessari per far sì che questo bagno di sangue cessi immediatamente».

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E aggiunge: «Ha fatto molto bene il Ministro Crosetto a chiamare il suo omologo, a pretendere spiegazioni e scuse. E trovo abbastanza normale che l’interlocutore non risponda, perché è talmente convinto della legittimità di ciò che fa che non sente il bisogno di rispondere. Sarebbe stato importante, e lo è tuttora, a maggior ragione dopo l’ennesimo episodio odierno, che le autorità italiane protestassero non solo quando vengono colpiti uomini del contingente dell’Unifil, ma anche quando vengono colpiti i civili a Gaza». 

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