La Norvegia chiederà che la corte internazionale di giustizia condanni il governo israeliano per aver posto fine alla cooperazione con l’agenzia di soccorso palestinese delle Nazioni Unite Unrwa.
Il mese scorso, la Knesset israeliana ha approvato due progetti di legge che vietano all’Unrwa di entrare nel territorio israeliano e proibiscono allo Stato israeliano di contattare l’agenzia, misure che impedirebbero di consegnare aiuti a Gaza, dopo le accuse di Israele secondo cui i membri dello staff dell’Unrwa a Gaza erano coinvolti negli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas. L’Onu ha avviato un’indagine sulle affermazioni israeliane e ha licenziato nove membri dello staff dell’Unrwa di conseguenza.
L’agenzia delle Nazioni Unite ha affermato che Israele ha distrutto o danneggiato due terzi dei suoi locali a Gaza e che 243 membri del suo personale sono stati uccisi.
La legge approvata il 28 ottobre dovrebbe essere applicata entro tre mesi ed è probabile che venga sostenuta dalla nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti.
Il vice ministro degli esteri norvegese, Andreas Motzfeldt Kravik, ha tenuto delle consultazioni iniziali presso l’ONU a New York per discutere una bozza di risoluzione da sottoporre all’assemblea generale dell’ONU che solleciterebbe un parere consultivo da parte della corte dell’ONU per cercare di proteggere l’esistenza dell’Unrwa.
La mossa, che sarà votata il mese prossimo, ha l’ampio sostegno dell’agenzia dell’ONU e di un numero crescente di stati arabi.
Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Støre, ha affermato: “La comunità internazionale non può accettare che l’ONU, le organizzazioni umanitarie internazionali e gli stati continuino a incontrare ostacoli sistematici quando lavorano in Palestina e forniscono assistenza umanitaria ai palestinesi sotto occupazione.
“Stiamo quindi chiedendo alla corte internazionale di giustizia un parere consultivo sugli obblighi di Israele di facilitare l’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, fornita da organizzazioni internazionali, tra cui l’Onu, e dagli stati”.
La Corte internazionale di giustizia ha già emesso ordini successivi che ordinano a Israele, in quanto potenza occupante, di aumentare gli aiuti umanitari a Gaza, ma l’ultima richiesta, se sostenuta dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, porterebbe lo stallo legale tra Israele e le corti internazionali in un territorio nuovo.
Il ministro degli esteri norvegese, Espen Barth Eide, ha affermato che la legislazione della Knesset avrebbe “gravi conseguenze per milioni di civili che vivono già nelle circostanze più terribili” e “mina la stabilità dell’intero Medio Oriente”.