Bavaglio e repressione. Un tribunale russo ha condannato un noto avvocato a 7 anni di reclusione sulla base della legge bavaglio che vieta di criticare l’invasione dell’Ucraina: lo riferisce l’agenzia Afp, precisando che Dmitry Talantov, 64 anni, era stato arrestato nel luglio del 2022, dopo che sui social media aveva definito rievocative di «pratiche naziste» le azioni dei militari russi nelle città ucraine di Mariupol e Bucha, dove i soldati del Cremlino sono accusati di stragi di civili.
Talantov ha detto di temere di non sopravvivere alla pena detentiva, ma non ha ritrattato le sue dichiarazioni contro la guerra in Ucraina. «Olga, perdonami, ti amo», ha detto rivolgendosi alla moglie con la voce strozzata dall’emozione. Secondo l’Afp, Talantov ha denunciato di aver trascorso due anni in cella di isolamento: «Una cella del Medioevo con solo un buco» come gabinetto «e un rubinetto».
Talantov è noto per essere stato l’avvocato difensore di Ivan Safronov, un giornalista investigativo condannato a 22 anni di reclusione per accuse di «alto tradimento» largamente ritenute infondate e di chiara matrice politica, cioè legate alla sua passata attività giornalistica.