I partiti di opposizione hanno presentato una mozione per mettere sotto accusa il presidente Yoon Suk Yeol a causa della sua dichiarazione di legge marziale, durata solo poche ore.
Yoon sta affrontando crescenti richieste di dimissioni dopo aver dichiarato la legge marziale con un improvviso discorso notturno martedì. Questa misura estrema, secondo il presidente, era necessaria per salvaguardare la democrazia liberale del paese da “forze anti-statali” e “minacce provenienti dalla Corea del Nord”. Tuttavia, nel giro di poche ore, Yoon ha fatto marcia indietro, annunciando che le truppe sarebbero tornate nelle caserme e che l’ordine sarebbe stato revocato dopo una riunione del gabinetto. Persino i collaboratori di Yoon hanno offerto le loro dimissioni “in massa”.
L’ordine di legge marziale di Yoon includeva un decreto in sei punti che vietava le attività politiche e i partiti, la “propaganda falsa”, gli scioperi e “le riunioni che incitano al disordine sociale”. L’ordine metteva inoltre tutti i media sotto l’autorità della legge marziale e imponeva a tutto il personale medico, inclusi i medici in sciopero, di tornare al lavoro entro 48 ore.
La mossa è stata accolta con una condanna veemente e ampiamente disattesa. Nonostante il dispiegamento di elicotteri sul tetto del palazzo del parlamento, 190 legislatori sono riusciti a entrare nell’edificio, votando all’unanimità per respingere la dichiarazione di legge marziale e chiederne la revoca. Nelle strade, centinaia di persone hanno protestato, invocando l’arresto del presidente.
Per mettere in stato d’accusa Yoon, è necessaria una maggioranza dei due terzi in parlamento. I partiti di opposizione controllano insieme 192 dei 300 seggi nell’assemblea nazionale, quindi avrebbero bisogno del sostegno di alcuni deputati del partito di Yoon per raggiungere l’obiettivo.
Questa è la prima volta in oltre quattro decenni che viene dichiarata la legge marziale in Corea del Sud, allarmando gli alleati. Gli Stati Uniti, che mantengono quasi 30.000 soldati in Corea del Sud per proteggerla dalla minaccia nucleare del Nord, inizialmente hanno espresso profonda preoccupazione per la dichiarazione, per poi tirare un sospiro di sollievo con la sua revoca. Catherine West, ministro britannico per l’Indo-Pacifico, ha rilasciato una dichiarazione chiedendo “una risoluzione pacifica della situazione, in conformità con la legge e la costituzione della Repubblica di Corea”.
Per molti osservatori esterni, il caos politico improvviso sembra essere nato dal nulla. Tuttavia, all’interno della Corea del Sud, il parlamentare del Partito Democratico Kim Min-seok aveva avvertito negli ultimi mesi che Yoon si stava preparando a dichiarare la legge marziale. Secondo gli analisti, le preoccupazioni erano cresciute dopo che diverse posizioni chiave nell’esercito, relative alla difesa, al controspionaggio e alle informazioni sulla Corea del Nord, erano state affidate a individui che avevano frequentato la stessa scuola del presidente. Figure dell’opposizione come Kim hanno suggerito che queste nomine avrebbero potuto svolgere un ruolo cruciale nell’applicazione della legge marziale in caso di emergenza.