La corte svizzera valuta la chiusura del caso per crimini di guerra e contro l'umanità dello zio di Assad
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La corte svizzera valuta la chiusura del caso per crimini di guerra e contro l'umanità dello zio di Assad

Il Tribunale Penale Federale della Svizzera sta considerando di archiviare un caso contro Rifaat al-Assad, zio dell'ex presidente siriano deposto, accusato di presunti crimini di guerra e crimini contro l'umani

La corte svizzera valuta la chiusura del caso per crimini di guerra e contro l'umanità dello zio di Assad
Rifaat al-Assad,
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15 Dicembre 2024 - 19.45


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Il Tribunale Penale Federale della Svizzera sta considerando di archiviare un caso contro Rifaat al-Assad, zio dell’ex presidente siriano deposto, accusato di presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità, secondo quanto riportato dalla stampa locale.

Rifaat al-Assad, ex ufficiale dell’esercito siriano, è accusato dai procuratori svizzeri di una lunga serie di crimini, tra cui “omicidi, torture, trattamenti inumani e detenzioni illegali”. Il suo ruolo nel famigerato massacro del febbraio 1982 nella città occidentale di Hama, che causò tra i 10.000 e i 40.000 morti, gli valse il soprannome di “Macellaio di Hama”.

Il 29 novembre, il Tribunale Penale Federale ha informato le vittime, parte civile nel processo, dell’intenzione di “chiudere il procedimento” contro Rifaat al-Assad, secondo quanto riportato dai quotidiani svizzeri Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung.

Il tribunale ha motivato la decisione sostenendo che l’imputato, ultraottantenne, soffre di problemi di salute che gli impediscono di viaggiare e partecipare al processo, riferiscono i giornali.

Il procedimento penale era stato avviato nel dicembre 2013, dopo un rapporto dell’organizzazione non governativa svizzera TRIAL International, che aveva individuato al-Assad in un importante hotel di Ginevra.

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