Russia, anarchico pacifista si lascia morire in carcere: era stato condannato a 16 anni per una molotov
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Russia, anarchico pacifista si lascia morire in carcere: era stato condannato a 16 anni per una molotov

Anarchico russo, per dire no alla guerra, aveva lanciato una molotov contro gli uffici di reclutamento. Solo danni materiali, nessuna vittima

Russia, anarchico pacifista si lascia morire in carcere: era stato condannato a 16 anni per una molotov
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20 Dicembre 2024 - 13.17


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Anarchico russo, per dire no alla guerra, aveva lanciato una molotov contro gli uffici di reclutamento. Solo danni materiali, nessuna vittima. Ciononostante, era stato condannato a 16 anni di carcere. Due giorni fa, il corpo del 39enne Roman Shvedov è stato trovato senza vita in una cella del centro di detenzione preventiva di Rostov.

Per il canale Telegram Shot, che è stato il primo a riportare la notizia, Shvedov si sarebbe suicidato. L’anarchico è stato trovato senza vita cinque ore dopo il verdetto. Accanto a lui c’erano delle lenzuola arrotolate.

Il servizio stampa del Servizio Penitenziario Federale per la regione di Rostov conferma le informazioni sulla morte del prigioniero nel centro di detenzione preventiva, ma senza fornire il suo nome.

Il 18 dicembre, il tribunale militare del distretto meridionale di Rostov sul Don aveva condannato Shvedov a 16 anni di carcere in una colonia di massima sicurezza, per l’attacco terroristico, così definito l’incendio doloso dell’edificio amministrativo del distretto Zimovnikovsky della regione di Rostov.

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Nel settembre 2022, Shvedov lanciò una molotov contro la finestra del primo piano dell’amministrazione, dando alle fiamme l’ufficio del vice capo del distretto e del capo di uno dei dipartimenti. Non ci furono vittime. L’amministrazione stimò il danno a 941 mila rubli.

Per l’FSB (l’ex KGB), Shvedov aveva intenzione di “destabilizzare le attività delle autorità” e “protestare contro la conduzione di un’operazione militare speciale per proteggere la DPR e la LPR e la mobilitazione parziale in Russia”. Leggasi “No alla guerra e all’invasione dell’Ucraina!”.

Shvedov si è sempre dichiarato anarchico e ha rifiutato l’assistenza legale in ogni fase delle indagini, dicendo che tanto lo avrebbero fatto marcire in carcere, impossibile aiutarlo.

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