Anche in Israele l’strema destra al potere c’è l’ha con l’equivalente delle ‘toghe rosse? di cui si parla in Italia,
L’ufficio della procuratrice generale di Israele, Gali Baharav-Miara, ha chiesto l’apertura di un’indagine nei confronti di Sara Netanyahu, la moglie del premier, con l’accusa di aver cercato di intimidire un testimone nel caso di corruzione contro il marito. Lo riferisce Times of Israel. Da mesi i membri del governo di destra portano avanti una campagna per rimuovere la procuratrice Baharav-Miara.
La destra israeliana contro la magistratura
I ministri del governo di destra reagiscono con furia alla decisione del procuratore generale di chiedere un’indagine su Sara Netanyahu con l’accusa di aver interferito impropriamente nel processo per corruzione del marito, ribadendo la richiesta di licenziamento del procuratore generale.
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha dichiarato che “chi insegue i ministri del governo e le loro famiglie in modo politico non può continuare a ricoprire il ruolo di procuratore generale”, aggiungendo che la questione del suo licenziamento – una mossa che egli sta spingendo da mesi – non è stata sollevata nella recente riunione di gabinetto “per varie strane ragioni”.
Il ministro della Giustizia Yariv Levin ha criticato la Procura di Stato per aver “aperto indagini a causa di pettegolezzi televisivi”, deridendo il procuratore generale per “l’estrema applicazione selettiva della legge – che è un crimine”.
Il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi afferma che il procuratore generale Gali Baharav-Miara sta “tentando disperatamente di impedire il suo impeachment”, accusandola di servire come leader dell’opposizione invece che come professionista e chiedendole di “andare a casa!”.
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