Una corte d’appello federale ha confermato la condanna da 5 milioni di dollari contro Donald Trump per aver abusato sessualmente e diffamato la scrittrice E. Jean Carroll, infliggendo un ulteriore colpo legale al presidente eletto.
Il collegio composto da tre giudici della seconda corte d’appello degli Stati Uniti a Manhattan ha respinto la richiesta di Trump per un nuovo processo. La corte ha stabilito che le prove, incluse le testimonianze di altre accusatrici e il famigerato video di Access Hollywood in cui Trump vantava la normalità di “afferrarle [le donne] per i genitali”, sono state ammesse correttamente.
Il verdetto del maggio 2023 aveva dichiarato Trump responsabile di aver aggredito sessualmente Carroll in uno spogliatoio di un grande magazzino di New York intorno al 1996, vent’anni prima della sua prima presidenza. Tuttavia, la giuria non aveva qualificato il caso come stupro. La condanna includeva 2,02 milioni di dollari per l’aggressione sessuale e 2,98 milioni per diffamazione, in riferimento a un post sui social media dell’ottobre 2022 in cui Trump aveva definito le accuse di Carroll una “bufala”.
La corte d’appello ha sottolineato che le testimonianze di due altre donne che hanno accusato Trump di cattiva condotta sessuale – la donna d’affari Jessica Leeds e l’ex giornalista di People Magazine Natasha Stoynoff – hanno contribuito a dimostrare un “modello di comportamento ripetuto e idiosincratico” coerente con le accuse di Carroll.
“Le dichiarazioni del signor Trump nel video di Access Hollywood, insieme alle testimonianze di Leeds e Stoynoff, stabiliscono un modello di comportamento ripetuto e idiosincratico, coerente con quanto affermato dalla signora Carroll,” si legge nella sentenza.
In una dichiarazione rilasciata al Guardian, l’avvocato di Carroll, Roberta Kaplan, ha commentato: “Sia E. Jean Carroll che io siamo soddisfatte della decisione odierna. Ringraziamo la seconda corte d’appello per la sua attenta considerazione degli argomenti delle parti.”
Questa sentenza arriva dopo un’altra condanna per diffamazione da 83,3 milioni di dollari che Carroll ha ottenuto contro Trump a gennaio, relativa alle sue negazioni delle accuse nel 2019. Trump ha già fatto ricorso contro quella sentenza.
Trump ha sempre negato tutte le accuse, affermando di non aver mai incontrato Carroll e che lei “non è il mio tipo”.
Il caso proseguirà anche dopo che Trump entrerà in carica per il suo secondo mandato presidenziale il 20 gennaio 2025, poiché la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito all’unanimità nel 1997 che i presidenti in carica non godono di immunità da azioni legali civili per fatti antecedenti alle loro funzioni ufficiali.
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