Cecilia Sala ha potuto fare una nuova telefonata dalla prigione di Evin, in Iran, dove si trova detenuta dal 19 dicembre. Le sue parole, rivolte alla famiglia, delineano una situazione drammatica: isolamento totale, mancanza di beni essenziali e condizioni di detenzione che contraddicono le rassicurazioni ufficiali iraniane sul trattamento dignitoso. La telefonata, avvenuta mercoledì dopo giorni di silenzio, ha rivelato ulteriori dettagli sulle sue difficili condizioni.
Dorme sul pavimento con due coperte
La giornalista italiana ha descritto la sua situazione, spiegando che dorme sul pavimento con due coperte: una per coprirsi e una come base. Vive in isolamento completo, senza contatti con altre persone, eccetto l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, che l’ha visitata. Non incontra nemmeno le guardie, che le passano il cibo attraverso una fessura. Nella sua cella non è presente neppure una brandina, mentre una luce resta accesa 24 ore su 24. “Dovete fare presto”, ha ripetuto con urgenza, come già aveva fatto durante una precedente telefonata ai suoi cari.
Nessun pacco con beni di prima necessità recapitato
Sala ha anche smentito di aver ricevuto il pacco con beni essenziali inviato dalla sua famiglia tramite la Farnesina. Nonostante le autorità iraniane avessero dichiarato di averle consegnato il pacco, nulla è giunto a destinazione. Il contenuto includeva articoli per l’igiene personale, sigarette, quattro libri e una mascherina per gli occhi, utile a proteggersi dalla luce costantemente accesa. Inoltre, alla giornalista sono stati sottratti persino gli occhiali da vista, aggravando ulteriormente la sua situazione.
L’Italia all’Iran: “Garanzie sulle condizioni di detenzione”
La notizia della telefonata è arrivata poco dopo che l’Italia, tramite una nota verbale consegnata dalla Farnesina a Teheran, ha richiesto formalmente “garanzie totali sulle condizioni di detenzione di Cecilia Sala” e la sua “liberazione immediata”. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno, ha ricordato il caso della giornalista, esprimendo solidarietà e augurandosi di poterla rivedere presto in Italia: “Interpreto l’angoscia di tutti per la sua detenzione e le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”.