Marco Rubio si vanta dell'espulsione di 300 studenti che avevano protestato in favore di Gaza
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Marco Rubio si vanta dell'espulsione di 300 studenti che avevano protestato in favore di Gaza

Marco Rubio ha detto: "Vi abbiamo dato un visto per venire a studiare e ottenere una laurea, non per diventare un attivista sociale che distrugge i nostri campus universitari".

Marco Rubio si vanta dell'espulsione di 300 studenti che avevano protestato in favore di Gaza
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27 Marzo 2025 - 23.56


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Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha annunciato che il Dipartimento di Stato ha revocato oltre 300 visti studenteschi a individui coinvolti in proteste pro-Palestina nei campus universitari americani. Rubio ha dichiarato: “Vi abbiamo dato un visto per venire a studiare e ottenere una laurea, non per diventare un attivista sociale che distrugge i nostri campus universitari”.

Ha inoltre avvertito che ulteriori revoche potrebbero seguire: “Se vi abbiamo dato un visto e poi decidete di farlo, ve lo toglieremo”.

Questa iniziativa fa parte di un programma denominato “Catch and Revoke”, volto a identificare e deportare studenti stranieri che partecipano a manifestazioni considerate a sostegno di Hamas o di altre organizzazioni terroristiche. L’amministrazione Trump ha emesso un ordine esecutivo a gennaio autorizzando tali misure, suscitando dibattiti sulla libertà di espressione e sui diritti degli studenti internazionali.

Un caso emblematico è quello di Rumeysa Ozturk, una studentessa turca della Tufts University, arrestata a Somerville, Massachusetts, per aver co-firmato un articolo a favore della Palestina. Il suo visto è stato revocato e attualmente è in attesa di deportazione.

Parallelamente, alcune università, come la Columbia University, hanno adottato misure disciplinari contro studenti coinvolti in proteste pro-Palestina, inclusa l’espulsione e la revoca di lauree.

Critici e gruppi per i diritti civili hanno espresso preoccupazione riguardo a queste azioni, sostenendo che possano violare la libertà di espressione e creare un precedente pericoloso per il diritto alla protesta pacifica nei campus universitari.

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